La gassificazione della biomassa consiste nella sua trasformazione in un gas combustibile. I vantaggi rispetto alla combustione diretta sono:
-migliore controllo degli impatti ambientali.
-possibilità di utilizzare per la produzione di energia elettrica sistemi dotati di maggiore rendimento come i motori alternativi.
Attraverso la collaborazione con la società Fenergia srl, che ha messo a disposizione il suo specifico know how, la Comim ha realizzato due impianti di gassificazione di biomassa legnosa, in grado di produrre fino a 200 kWe,
Il processo è inoltre stato adattato a materiali rifiuti diversi come CDR (RDF in inglese) o scarti industriali.
Nel caso il rifiuto originario contenga elevate quantità di materiali biologici umidi è necessario separare questi ultimi e trattarli in un impianto biogas che viene ad essere integrato con quello di gassificazione.
La nostra tecnologia
Come noto un materiale organico riscaldato a temperatura superiore ai 300 °C, si decompone originando tre diversi tipi di composti: gas, catrami e un residuo carbonioso.
Per potere utilizzare i prodotti della pirolisi è necessario farli passare attraverso uno stadio di gassificazione, in cui i catrami ed il residuo carbonioso vengono trasformati in gas semplici (CO, CO2, H2, CH4 ).
Nei comuni sistemi pirolisi e gassificazione avvengono insieme, con una demarcazione indefinita, col rischio che parte dei prodotti della pirolisi riescano a sfuggire al trattamento creando problemi a valle.
Negli impianti realizzati da Comim-Fenergia la gassificazione avviene in due apparecchiature differenti, col vantaggio di garantire sempre che tutti i prodotti della pirolisi vengano trattati in modo corretto, questo fondamentalmente a prescindere da pezzatura ed umidità del materiale in ingresso.
Gli impianti a biomasse nella loro configurazione base producono un sottoprodotto carbonioso, il biochar, suscettibile di vari utilizzi.